Arcangelo Galante
- 19/02/2018 19:52:00
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Il cinema, come la vita, dove, il protagonista del film, è anche spettatore di se stesso. Ci si può ritrovare, sulla banchina, a lasciar correre i fotogrammi, muti e senza colore, limitandosi ad osservare le scene, giacché, un senso di immobilità, pervade lo spirito. Talvolta, invece, si vorrebbe guardare, per intervenire con coraggio, dando suoni e voci alla pellicola, senza escludere i dettagli, agli angoli delle inquadrature, realizzando un nuovo film, personale e unico, una prima visione, rispetto alla storia di base, programmata dal regista della vita; ossia, in pratica, vivere, fino a gustare ogni essenza del proprio vissuto. A tali considerazioni, mi ha condotto la lettura del tuo bel testo, cara Roberta. Con cordialità, saluto!
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